Decreto legislativo 3/4/2018 n. 34
Articolo 4
Aree assimilate a bosco
Aree assimilate a bosco
1. Per le materie di competenza esclusiva dello Stato, fatto salvo quanto gia’ previsto dai piani paesaggistici di cui agli articoli 143 e 156 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono assimilati a bosco: a) le formazioni vegetali di specie arboree o arbustive in qualsiasi stadio di sviluppo, di consociazione e di evoluzione, comprese le sugherete e quelle caratteristiche della macchia mediterranea, riconosciute dalla normativa regionale vigente o individuate dal piano paesaggistico regionale ovvero nell’ambito degli specifici accordi di collaborazione stipulati, ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, dalle regioni e dai competenti organi territoriali del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo per il particolare interesse forestale o per loro specifiche funzioni e caratteristiche e che non risultano gia’ classificate a bosco; b) i fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento per le finalita’ di difesa idrogeologica del territorio, di miglioramento della qualita’ dell’aria, di salvaguardia del patrimonio idrico, di conservazione della biodiversita’, di protezione del paesaggio e dell’ambiente in generale; c) i nuovi boschi creati, direttamente o tramite monetizzazione, in ottemperanza agli obblighi di intervento compensativo di cui all’articolo 8, commi 3 e 4; d) le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di interventi antropici, di danni da avversita’ biotiche o abiotiche, di eventi accidentali, di incendi o a causa di trasformazioni attuate in assenza o in difformita’ dalle autorizzazioni previste dalla normativa vigente;
e) le radure e tutte le altre superfici di estensione inferiore a
2.000 metri quadrati che interrompono la continuita’ del bosco, non riconosciute come prati o pascoli permanenti o come prati o pascoli arborati;
f) le infrastrutture lineari di pubblica utilita’ e le rispettive aree di pertinenza, anche se di larghezza superiore a 20 metri che interrompono la continuita’ del bosco, comprese la viabilita’ forestale, gli elettrodotti, i gasdotti e gli acquedotti, posti sopra e sotto terra, soggetti a periodici interventi di contenimento della vegetazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati a garantire l’efficienza delle opere stesse e che non necessitano di ulteriori atti autorizzativi.
2. Ai boschi di sughera di cui alla legge 18 luglio 1956, n. 759, non si applicano le definizioni di cui al comma 1 e di cui all’articolo 3, comma 3, e sono consentiti gli interventi colturali disciplinati dalla medesima legge e da specifiche disposizioni regionali.
Altri Articoli del provvedimento
Articolo 1 - PrincipiArticolo 2 - Finalità
Articolo 3 - Definizioni
Articolo 4 - Aree assimilate a bosco
Articolo 5 - Aree escluse dalla definizione di bosco
Articolo 6 - Programmazione e pianificazione forestale
Articolo 7 - Disciplina delle attività di gestione forestale
Articolo 8 - Disciplina della trasformazione del bosco e opere compensative
Articolo 9 - Disciplina della viabilità forestale e delle opere connesse alla gestione del bosco
Articolo 10 - Promozione ed esercizio delle attività selvicolturali di gestione
Articolo 11 - Prodotti forestali spontanei non legnosi
Articolo 12 - Forme di sostituzione della gestione e di conferimento delle superfici forestali
Articolo 13 - Materiale forestale di moltiplicazione
Articolo 14 - Coordinamento
Articolo 15 - Monitoraggio, statistiche, ricerca, formazione e informazione
Articolo 16 - Disposizioni di coordinamento
Articolo 17 - Disposizioni applicative e transitorie
Articolo 18 - Abrogazioni
Articolo 19 - Clausola di invarianza finanziaria