Sostenibilità ambientale e sociale: il primo Bosco Verticale realizzato in social housing

Nel quartiere Strijp-S, ex area industriale oggi riqualificata, a Eindhoven sorge il primo esempio di Bosco Verticale applicato all’edilizia sociale. Trudo Vertical Forest è una torre di 19 piani contenente 125 unità abitative ad affitto calmierato ma dall’elevata qualità abitativa, accessibili a tutta la cittadinanza. Questo grazie anche alle scelte progettuali introdotte, volte a un abbattimento dei costi di costruzione e manutenzione, con l’utilizzo di tecnologie costruttive di prefabbricazione e con l’ottimizzazione delle risorse legate al progetto e alla realizzazione dell’edificio.

Ciascun appartamento dispone di un balcone di oltre 4 m2 dove sono piantati un albero e 20 cespugli, un microambiente naturale che dona un maggior comfort abitativo agli inquilini. Il progetto ha generato all’interno dell’ambiente metropolitano un nuovo habitat verde per lo sviluppo della biodiversità, un vero e proprio ecosistema alimentato dalla compresenza di 135 alberi di varie specie, a cui si aggiungono circa 8.500 tra arbusti e piante di oltre 70 specie vegetali differenti, in grado di contrastare l’inquinamento atmosferico, assorbendo CO2 e polveri sottili. 

Lo scorso anno il progetto di Stefano Boeri Architetti è stato insignito di due importanti premi internazionali relativi alla sostenibilità in architettura: Energy Globe Award Netherlands e Sustainable Cities and Human Settlements Award.

Il primo, Energy Globe Award Netherlands, è un riconoscimento promosso dalla fondazione austriaca indipendente Energy Globe Foundation che premia i progetti internazionali, scelti tra più di 100 nazioni, che rappresentino al meglio l’idea di sostenibilità in architettura. La giuria ha riconosciuto Trudo Vertical Forest come un valido prototipo di Bosco Verticale per il social housing, riuscendo a coniugare le sfide del cambiamento climatico con quelle della carenza abitativa. 

Sustainable Cities and Human Settlements Award è un premio annuale assegnato dal Global Forum on Human Settlements (GFHS) e sostenuto dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, incentrato sulla promozione dell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals, SDG), in particolare l’SDG 11. Il progetto è stato premiato nella categoria Architectural Design and Community Planning dedicata ai progressi nella costruzione di città e insediamenti umani più sicuri, più verdi, più resilienti, inclusivi e sostenibili in grado di spingere più persone a intraprendere azioni decisive sul campo.