Green Building: la storia e il territorio si integrano nelle nuove architetture sostenibili

Rigenerare le aree urbane partendo dalla cultura e dalla storia del luogo originario, sposando tecnologia e ambiente naturale, con una forte integrazione tra architettura e paesaggio: questa la filosofia alla base dei lavori dello studio Giuseppe Tortato Architetti, come nei due progetti di riqualificazione realizzati a Milano Certosa District: La Forgiatura e Varesina 204. Entrambi, infatti sono stati sviluppati secondo criteri di sostenibilità ambientale, definiti attraverso un incessante processo di analisi, attento alle prestazioni energetiche, termiche, illuminotecniche e acustiche e finalizzato al raggiungimento di elevati livelli di comfort e all’abbattimento ambientale dei consumi legati alla climatizzazione e all’illuminazione artificiale.

Con la rigenerazione de La Forgiatura, complesso di immobili a diversa destinazione d’uso, sono stati riqualificati oltre 14.000 m2 di edifici esistenti a cui si sono aggiunti 10.000 m2 di nuova costruzione, per un totale di sette edifici destinati a uffici e showroom, tutti serviti da un impianto comune di condizionamento dell’aria gestito dal Building Management System che consente l’ottimizzazione di diverse applicazioni contemporaneamente. Per sottolineare il legame con il passato, gli edifici che compongono il nuovo insediamento, derivati dall’antica struttura produttiva, prendono il nome dalle lavorazioni e dalle attività ospitate nel secolo precedente: Meccanica, Uffici, Ingresso, Tempra, Tempra e Tecnica. I 10.000 m2 dell’area, ottenuti attraverso la demolizione delle parti esistenti, sono stati sfruttati al massimo nella palazzina Raimondi, la nuova costruzione che si sviluppa su otto piani, due dei quali inseriti all’interno di una collina artificiale e gli altri sei appesi a una capriata che corre lungo il perimetro degli ultimi due livelli. Una vera e propria oasi urbana, caratterizzata da uno sviluppo tridimensionale del paesaggio verde che incorpora vecchie strutture industriali unite in modo armonico ai nuovi edifici. Grazie al movimento del terreno, in alcuni casi vere e proprie colline artificiali alte otto metri, è possibile accedere agli edifici da vari livelli, compresi i tetti.

La struttura di Varesina 204, ex area Sandvik e oggi sede di Whirlpool, mantiene l’antica forma con copertura a botte tipica degli edifici industriali e nello storico corpo centrale, di circa 4000 m2, sono stati inseriti tre grandi patii alberati che portano luce naturale all’interno degli spazi di lavoro e aumentano gli affacci verso l’esterno. La facciata vetrata del nuovo edificio che si affaccia sulla piazza è scandita verticalmente da pilastri reticolari che sono stati concepiti per accogliere la crescita di glicini e che si innestano nelle grandi terrazze sospese pensate come spazio di lavoro informale all’aperto ma anche come schermature solari. Gli edifici sono stati costruiti utilizzando materiali con alto contenuto di riciclato riducendo, così, il consumo di materie prime secondo i principi fondamentali dell’economia circolare. L’intervento ha previsto l’installazione di un impianto fotovoltaico che contribuisce alla riduzione degli impatti negativi generati dai combustibili fossili.