L’occupazione di suolo pubblico: operatività e agevolazioni anti-Covid-19

La materia dell’occupazione di suolo pubblico è particolarmente delicata perché comporta il necessario contemperamento di esigenze collettive (l’utilizzo del suolo da parte della collettività) con interessi privati (l’utilizzo del suolo da parte del singolo o di un ristretto numero di persone), in un delicato equilibrio fra esercizio della discrezionalità amministrativa e la libertà di esercizio dell’impresa individuale.

Il provvedimento concessorio

Un primo elemento di attenzione riguarda l’atto concessorio, ossia il provvedimento amministrativo con cui la P.A. (solitamente, il Comune) decide di concedere al privato l’uso esclusivo del bene pubblico (nel caso specifico, il suolo): detto provvedimento trasferisce in capo al privato istante una posizione giuridica attiva, che fino a quel momento era nella titolarità esclusiva dell’ente, e ne regola l’uso, previa valutazione della ricorrenza dei requisiti previsti dalla normativa applicabile e previa comparazione della complessa compagine dei contrapposti interessi in gioco. L’esigenza di contemperare gli interessi in gioco comporta la necessità della forma scritta, con conseguente esclusione della possibilità che sull’istanza di concessione di suolo pubblico possa formarsi il silenzio-assenso.

Per leggere l’articolo completo dell’avv. Mario Pertulli:

L’occupazione di suolo pubblico: operatività e agevolazioni anti-Covid-19

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