Occupazione di spazi esterni e responsabilità civile

A voler ragionare di responsabilità civile da occupazione di spazi esterni non si va tanto al di là delle più comuni questioni di responsabilità civile da occupazione di spazi pubblici, sia per definizione stessa (per quanto si dirà oltre), sia perché nella casistica tipica del comparto in esame il più delle volte questi spazi esterni insistono su suolo pubblico. Ma anche perché ai fini della responsabilità civile non è che la questione cambi nel caso di spazi esterni di tipo privato. Ciò che rileva, infatti, è il ricorrere o meno del fondamento e dei presupposti di una qualsivoglia responsabilità civile, più che la natura di pubblico o privato di uno spazio esterno occupato, da cui trae origine la responsabilità.

D’altra parte, è pur vero che di occupazione di spazi esterni privati non ha molto senso parlare, già solo in linea di puro principio. A meno che non si tratti di occupazione abusiva, ovvero ottenuta con forza o con violenza, contro la volontà del proprietario o di chi ne ha la disponibilità. Così come è altrettanto vero che, anche nelle ipotesi di spazi esterni privati ma aperti al pubblico (e per i quali comunque non è corretto parlare di occupazione, ma di libera accessibilità), vengono applicati gli stessi principi qui di seguito trattati, ferme restando le necessarie cautele per quanto da modularsi sulla specificità delle circostanze del caso concreto. Non escluso per l’eventuale subentrare, nel processo causale, di un fattore esterno, quale può essere l’intervento di altro utilizzatore o avventore.

 

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