Nuova direttiva macchine

Con l’espressione nuova direttiva macchine ci si riferisce in realtà alla direttiva 2006/42/CE, quale versione rinnovata e rivista della precedente direttiva macchine del 1989 (direttiva 89/392/CEE).

Si tratta di una rivisitazione voluta in sede europea per rendere più moderne ed attuali le prescrizioni della precedente direttiva, oltre che per migliorarne l‘applicazione pratica. Ancora una volta al medesimo fine di armonizzare i requisiti di sicurezza e di tutela della salute applicabili alle “macchine”, da intendersi sia in termini di protezione dei consumatori che in termini di protezione sul lavoro, giacché “macchine” che costituiscono strumenti o attrezzature di lavoro, oltre che parti o meccanismi di azionamento di prodotti utilizzati nondimeno a livello domestico.

Pubblicata nella G.U.U.E. del 9/06/2006, essa in realtà ha avuto attuazione nell’ordinamento giuridico italiano solo a partire dal 6/03/2010 con l’entrata in vigore del D. Lgs. del 27/01/2010 n.17, inritardo dunque rispetto al termine massimo fissato dalla stessa direttiva al 29/12/2009.

Ciononostante il suo intento, come rivolto direttamente agli stati e non ai cittadini dell’UE, può dirsi realizzato laddove destinato alla formazione e alla definizione di un quadro normativo nazionale e, quindi, di una politica legislativa d’insieme, correlata all’applicazione concreta delle nuove prescrizioni.

 

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Nell’immagine, in senso orario: Banco da taglio R50 di A Uno Tec, Sistema di taglio automatico a conveyor Raptor di Cutting Trading, Macchina per la lavorazione dei tessuti TR3700/6 di Tecnosystem, Saldatrice per pvc P.MO 10 di THF, Saldatrice per teloni e pergole SM-321-HA di S.M.R.E.

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