Il marketing esperienziale: vendere esperienze e non prodotti

Il marketing esperienziale esporta le politiche di successo ad alto coinvolgimento emotivo e simbolico, come quelli di lusso e il consumo di beni e servizi culturali, lusso e arte e cultura, in altri il cui core business poco si presterebbe all’enfatizzazione del coinvolgimento emozionale del consumatore. L’obiettivo è instaurare una sorta di empatia tra l’azienda e il cliente che faccia aumentare il coinvolgimento del consumatore e la sua differenziazione percepita durante il processo di acquisto e di consumo. Il marketing esperienziale porta a cercare un vantaggio competitivo, basato sul coinvolgimento emotivo e sulla creazione di esperienze.

Da sempre il marketing dichiara di essere orientato al consumatore creando un’interfaccia tra l’azienda e il mercato. Nel corso del tempo, la ricerca di una maggiore efficienza ha portato la materia ad affinare sempre più le sue tecniche. Il Marketing non è una sorta di “ricettario” frutto di una scienza esatta. La logica del marketing esperienziale riporta l’attenzione della funzione di marketing sul consumatore e questo, per l’azienda, significa rivedere le proprie modalità organizzative. Per fare “marketing esperienziale” servono abilità di altri campi disciplinari: oltre alla sociologia e alla psicologia potremmo citare la musica e lo spettacolo, oppure, più affini al nostro settore l’architettura e il design….

 

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