
Un pezzo di memoria restituito alla città di Sant’Angelo Lodigiano attraverso il recupero di un luogo dove identità e storia si uniscono. Il nuovo giardino, progettato dallo Studio FaseModus e realizzato con materiali e tecnologie che privilegiano sostenibilità, salubrità e basso impatto ambientale, rappresenta un importante tassello di un più ampio percorso di valorizzazione del centro storico e un modo concreto per restituire bellezza e vivibilità a un luogo simbolico, legando il passato al presente.
L’area di progetto, che si estende lungo la cinta delle Mura Spagnole, ha permesso di aprire al pubblico l’intero complesso dell’ex Ospedale Delmati e i giardini intra moenia. L’idea guida è stata quella di riconnettere questo spazio alla vita quotidiana dei cittadini, facendone un luogo da attraversare, da vivere e da riscoprire. Un nuovo punto di incontro, ma anche un simbolo di continuità con la storia urbana. L’intervento diventa così il motore di un processo di rivitalizzazione urbana, che interessa una parte della città di antica formazione oggi percepita come marginale e soggetta a fenomeni di dismissione, reinserendola nelle traiettorie quotidiane dei residenti e restituendo nuovi giardini e nuove connessioni con il contesto storico e urbano circostante.
Il progetto – finanziato con il contributo di Regione Lombardia nel quadro del programma “Piano Lombardia”- si basa su interventi misurati e puntuali, capaci di arricchire il luogo attraverso un linguaggio contemporaneo in dialogo con le preesistenze. Non sono stati realizzati nuovi volumi, ma introdotti punti di vista privilegiati, veri e propri allestimenti sospesi tra architettura e design, pensati per orientare la percezione e costruire una narrazione continua dello spazio.
I due livelli principali del complesso – quello inferiore, su via F.lli Cairoli, e quello superiore, in corrispondenza del Salone d’Onore di Palazzo Delmati – dialogano con le antiche mura sia nell’andamento sia negli elementi formali e materici. Le connessioni tra i livelli sono risolte attraverso un piano rialzato intermedio, che arricchisce la fruizione e la percezione dell’intero giardino, rimandando simbolicamente alla “stanza aperta” superiore, prolungamento all’esterno della sala d’onore.
Nella promenade architecturale si trovano elementi site specific: totem con una facciata specchiante e l’altra in lamiera traforata, capaci di ruotare liberamente con il vento. Collocati sul prato o lungo i percorsi, assumono diverse funzioni – oggetti ludici, supporti espositivi, corpi illuminanti o semplici marcatori visivi – e diventano strumenti che orientano lo sguardo, invitano alla scoperta e valorizzano i dettagli architettonici del contesto.