Il cotto fiorentino per l’arredo urbano: Maru di Elena Pelosi

MARU è una nuova collezione per l’arredo urbano pensata dalla designer Elena Pelosi presentata in occasione di PINETUM Design, evento all’interno del quale tre giovani designer, scelti da autorevoli mentori – tra i quali, appunto, Elena Pelosi scelta da Matteo Thun, hanno esposto i loro lavori nella splendida cornice di Villa Gaeta, nel cuore della Toscana, dove si trova lo storico arboreto Pinetum.

Con la sua irregolare bellezza, risultato di un sapiente lavoro artigianale, la collezione MARU, prodotta da Manetti Gusmano & Figli, racconta la storia del materiale con cui è realizzata, il cotto fiorentino, che affonda le sue origini da molto lontano nel tempo e noto per la peculiare miscela di minerali inalterabile agli agenti atmosferici e all’abrasione, oltre che 100% naturale e privo di sostanze chimiche (composto solo di acqua e argilla).

Il nome Maru deriva dal giapponese “cerchio”, ma anche dall’antico etrusco, dove veniva usato per identificare il “sacerdote”. MARU si ispira alle forme circolari di antichi monumenti sacrali, come Stonehenge e la cupola del Pantheon, simboli di vita e rinnovamento. Il rapporto tra l’uomo e l’albero viene celebrato in un dialogo finalmente paritario e autentico.

Gli elementi dalle alte proporzioni che costituiscono la collezione traggono spunto dalle colonne tortili, da sempre utilizzate con funzione strutturale ma con una carica decorativa data da un gioco di luci e ombre “in movimento”. Grazie al loro spessore elicoidale le sedute ed i vasi si caricano di dinamismo, energia e simbolismo quasi sacrale: una continua ricerca della conoscenza ed interconnessione tra il divino e la terra, ma anche un divertissement che ne alleggerisce le misure.

La collezione, pensata per outdoor urbani come parchi e giardini pubblici, ma adatta anche a una destinazione indoor, è realizzata unicamente da due moduli che variano la loro funzione in base alla composizione: la seduta diventa vaso ma anche tavolino, il separè circolare è anche uno schienale accogliente e può diventare la base di un tavolo.

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