Gli elementi vegetali e la privacy. Uno strumento per la definizione di nuovi spazi

I parchi e gli spazi verdi non solo donano respiro al tessuto urbano riducendo la sua densità, ma si configurano come aree dove spendere del tempo libero di qualità, sia dal punto di vista collettivo che individuale. Infatti, al loro interno sono spesso collocate attrezzature per lo sport di squadra, sedute, giochi o sinuosi percorsi da intraprendere in solitaria. Sempre più persone scelgono di passare qui del tempo come alternativa ai rumori e al caos della città, ricercando quindi ambienti protetti, silenziosi e al riparo, dove ritrovare il proprio benessere fisico e mentale. Per questo motivo cresce l’esigenza di ritagliare degli ambienti all’interno di spazi aperti, mantenendoli tali, ma differenziandoli dal circostante per poter svolgere svariate attività. Uno dei sistemi più interessanti per ottenere questo risultato è quello di utilizzare gli stessi componenti vegetali per suddividere gli spazi, tenendo presente le loro proprietà materiche. Il sistema è già largamente in uso in ambito privato, basti considerare l’impiego di alberi a basso-medio fusto o siepi come separazione di giardini o proprietà adiacenti. In campo pubblico, si può far riferimento ai giardini all’italiana, ricchi di percorsi e labirinti creati proprio da elementi vegetali impiegati in maniera architettonica, dando vita a spazi sempre diversi e con gerarchie di intimità. La privacy all’interno dei parchi, può essere ottenuta anche con leggeri interventi architettonici che, ben integrati nelle forme e nei materiali, completano e arricchiscono gli spazi verdi.

È il caso del progetto di HAS design and research a Bangkok, Watching Tower, realizzato nel 2022, e inserito in un insieme di interventi volti ad attirare l’attenzione sui parchi della città. Nella capitale, infatti, è stata attivata una politica di rinnovamento a livello urbano, poiché alcuni studi hanno rilevato che i residenti possiedono circa 7m2 di spazio verde pro capite, quota inferiore a quella di 9m2 raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per leggere l’articolo completo di Irene di Buono e Alessia Tramontina

pubblicato sul n. 1/2023 di Outdoor – living, design, technology:

Gli elementi vegetali e la privacy. Uno strumento per la definizione di nuovi spazi

Sorry. No data so far.