Aree aeroportuali. Da superfici dismesse a spazi per grandi eventi

Le estese superfici un tempo occupate da aree aeroportuali, spesso situate in prossimità dei nuclei urbani, rappresentano per molte città un’occasione di rigenerazione e di recupero di spazi da dedicare alla comunità, e non di rado le scelte progettuali si orientano nel destinare queste aree allo svolgimento di grandi eventi. Questa strategia accomuna, a diverse latitudini geografiche e culturali, le città di Hong Kong di Reggio Emilia, con la realizzazione, rispettivamente, del Kai Tak Sport Park e della RCF Arena.

A Hong Kong, nella baia di Kowloon, il Kai Tak Sports Park (KTSP), è un parco sportivo che si estende su una superficie di 28 ettari. Ci troviamo nel sito occupato dal 1925 dall’aeroporto internazionale di Hong Kong, il Kai Tak Airport, chiuso nel 1998 per le difficoltose procedure di avvicinamento alla pista e sostituito dall’aeroporto di Chek Lap Kok, situato sull’omonima isola.

Nei primi anni Duemila l’area è stata in parte convertita in zona per lo scambio marittimo mentre la zona nord-occidentale, dove un tempo si trovavano i parcheggi, è stata destinata alla creazione di questo nuovo luogo dedicato allo sport, progettato da Popoulus con Arup e Robert Bird Group per la parte di ingegneria, che dovrà fungere da catalizzatore di eventi per la città.

Il progetto ruota attorno a una strada pedonale coperta, Kai Tak Sports Avenue, che collega le principali strutture indoor – il Kai Tak Stadium e la Kai Tak Arena – attraverso la Central Square, creando un percorso continuo. Una superficie di oltre 700.000 metri quadrati è poi occupata dal Kai Tak Mall, che su tre edifici offre opportunità di shopping, ristorazione e altre attività per il tempo libero. L’intera area, raggiungibile mediante la metropolitana urbana e collocata a pochi passi dal molo dei traghetti di Kowloon City, è stata concepita per ospitare una vasta gamma di eventi a scala internazionale, regionale e locale, e per offrire alla comunità l’opportunità di praticare numerosi sport e altre attività. La struttura principale del Parco, il Kai Tak Stadium, è in grado di ospitare 50.000 spettatori, e nell’aspetto richiama il mito della “Perla d’Oriente” grazie al suo involucro esterno: 27.000 pannelli in alluminio, autopulenti e perlescenti, che cambiano colore al mutare delle condizioni atmosferiche. Altre peculiarità di questo edificio sono il tetto retrattile e insonorizzato e la superficie del campo, che permette di passare dal manto erboso per le partite di calcio e di rugby a un manto artificiale idoneo a ospitare altri eventi come i concerti. Il secondo spazio indoor del KTSP è la Kai Tak Arena, dove possono trovare posto fino a 10.000 spettatori; anche in questo caso la flessibilità distingue il progetto, grazie alle tribune retrattili e removibili che consentono di cambiare la configurazione dello spazio in base alle manifestazioni ospitate.

L’ultimo spazio sportivo – outdoor – è il Kai Tak Youth Sports Ground, destinato a ospitare competizioni sportive locali come le
gare scolastiche di atletica, le partite di rugby e il campionato di calcio locale, e aperto quotidianamente ai cittadini che possono utilizzarne la pista di atletica per praticare jogging.

Luogo: Hong Kong
Committente: Kai Tak Sports Park
Superficie del sito: 280.000 m2
Completamento: 2025
Architetto: Populous
Ingegnere: Robert Bird Group, Arup
Appaltatore principale: Hip Hing Engineering
Rendering: © e courtesy Populous

 

Spostandosi in Italia, nella distesa della Pianura Padana in prossimità dell’area periurbana di Reggio Emila, la RCF Arena con i suoi 19 ettari di superficie è lo spazio per concerti all’aperto più esteso d’Europa. Il sito è quello dell’area non operativa dell’ex aeroporto di Campovolo, in passato già utilizzata per manifestazioni cittadine e concerti.

Da questa tradizione è scaturita la volontà di trasformare l’area in uno spazio permanente per grandi eventi tramite un partenariato tra pubblico e privato. La progettazione è stata affidata a Iotti + Pavarani Architetti, Tassoni & Partners e Studio LSA, i quali hanno realizzato una struttura permanente e attrezzata, pensata specificatamente per i grandi eventi musicali e immersa in un parco urbano. Il progetto ruota attorno al landscape design attraverso la modellazione del suolo con la creazione di rilevati e scavati oltre a opere di ingegneria ambientale. È inoltre racchiuso in un sistema di percorsi dall’andamento organico che si legano ai corsi d’acqua dell’ambiente circostante.

L’area delle RCF Arena è stata suddivisa in tre macro-zone: il Boulevard – che costituisce l’area di accoglienza e può essere allestito per ospitare eventi minori –, l’Arena concerti, l’area backstage. Cuore del progetto è l’Arena concerti: una grande cavea dalla forma ovoidale, suddivisa in cinque settori, con un terreno inclinato del 5% verso il palco al fine di garantire agli spettatori ottima visibilità e qualità acustica. Dall’Arena si snodano diversi percorsi tra i quali la grande pista ciclabile di 5 chilometri che assieme a filari di pioppi cipressini definisce il perimetro dell’area.

L’arena si trova in una posizione strategica: oltre a essere collegata al centro storico di Reggio Emilia, è connessa all’autostrada, alla stazione di treni e alla linea ferroviaria Alta Velocità Mediopadana, così da garantire una mobilità sostenibile.

Luogo: Reggio Emilia
Committente: C. Volo
Superficie del sito: 190.000 m2
Completamento: 2022
Progetto: Iotti + Pavarani Architetti, Tassoni & Partners, Studio LSA
Responsabili di progetto: Paolo Iotti, Marco Pavarani, Guido Tassoni, Lauro Sacchetti
Project management: Lauro Sacchetti
Direzione lavori: Guido Tassoni
Consulenti
Progettazione elettrica: Etastudio
Acustica: RCF/Emanuele Morlini
Progettazione geotecnica: Studio Geol. Melli e Filippi
Fotografie: © Hufton + Crow
Tutte le immagini courtesy Iotti + Pavarani Architetti

 

Agata Tonetti