

Lo scorso 5 ottobre a Martano (Lecce) si è concluso il festival biennale Agorà Design, sostenuto dal main sponsor Sprech in collaborazione con numerose realtà pubbliche e private. Un evento culturale aperto alla città con talk, mostre e laboratori, che celebra la creatività e la circolazione di idee sui grandi temi dell’architettura e del design, dell’innovazione e della biodiversità progettuale. 80 i progetti esposte nelle sale del Palazzo Baronale, tra queste, nella sezione Living, dedicata al mondo dell’interior design (complementi d’arredo, tessuti, rivestimenti, pavimenti) la vittoria tra i professionisti è andata a Marta Doberti con il sistema luminoso ‘Gabbiano’, secondo e terzo posto per lo sgabello ‘Tiratisù’ di Patrizia Bertolini e la libreria ‘M19’ di Sissy Daniele. Nella categoria studenti ha vinto la libreria ‘Tac&Stac’ di Filippo Meriggi.
Per Garden, sezione riservata all’outdoor sul tema daybed, la giuria ha premiato Aldo Mucciarone con ‘Salice’, Damiano Lorenzani con ‘Archimede’ e Marco Taietta con ‘Schultz Daybed’. Ex aequo tra gli studenti con ‘Tressé’ di Marco Negrin e ‘Tria’ di Elena Maffioletti. Due le menzioni speciali assegnate dalle aziende partner di Agorà Design: Giuseppe Campailla si aggiudica il premio di MAXXI – Interior Design con il set di oggetti in carta riciclata ‘Enosi’ mentre Marta Doberti è stata scelta da Italamona per il sistema luminoso ‘Gabbiano’. Oltre alle Targhe e ai premi in denaro, l’azienda Sprech si impegna anche in questa edizione a scegliere alcuni dei progetti per realizzare prototipi da inserire nel proprio catalogo commerciale, come è accaduto per i quattro propototipi dell’edizione 2023 – l’amaca ‘Felicità’ di Samuel David Silva Batista, la seduta ‘Trullight’ di Sissy Daniele e i daybed ‘Esse’ di Antonio Giovanni Calone e ‘MoonGlow’ di Silvia Orlandi – che sono stati esposti durante il festival di quest’anno nelle piazze di Martano
La nuova sezione Agorà Design OFF, voluta per ampliare l’offerta culturale del festival e aprire a linguaggi espressivi differenti, continua nel Palazzo Ducale, da poco ristrutturato, fino al 24 ottobre con le installazioni: ‘Warka Tower’ di Arturo Vittori, la torre in bambù che raccoglie acqua dall’aria per comunità prive di risorse idriche; ‘Oggettario’ di r+s Studio, che racconta storie e memorie legate agli oggetti quotidiani; ‘Lo Spazio Morale’ sull’architettura come gesto solidale, a cura della Fondazione degli architetti di Reggio Emilia; ‘Anatomie del visibile’ di Alice Caracciolo, con opere fotografiche che interrogano il reale; la mostra Shelter, dedicata all’evoluzione dei rifugi tra crisi umanitarie e disuguaglianze globali; e ‘Kora_Extended’, la piattaforma che permette di creare mostre virtuali personalizzate, a cura Ramdom con Studio Zero.
Foto: Antonio Leo