Il gioco è per tutti. Il progetto di un playground inclusivo che assicura il diritto al gioco

L’obiettivo principale della progettazione è da sempre quello di favorire l’instaurarsi di un rapporto positivo tra uomo e ambiente. I progettisti perseguono questo obiettivo creando luoghi di interazione sociale in grado di migliorare la vivibilità della comunità e i legami tra individui. È attribuita proprio allo spazio progettato, infatti, l’importante funzione di risolutore di temi sociali ed economici, poiché esso influenza l’atteggiamento e la vita dei cittadini, nonché le loro relazioni: lo spazio costruito consiste, di fatto, nel più importante veicolo di uguaglianza sociale. La sfida principale dei progettisti è riuscire a creare spazi universalmente accessibili, per permettere a tutta la comunità di partecipare allo stesso modo all’interazione favorita dall’ambiente progettato. Questo può avvenire solamente attraverso una progettazione finalizzata a ridurre (e quando possibile eliminare) tutte le barriere sia fisiche che sociali, che possono impedire la fruibilità degli spazi anche solo a una limitata porzione di individui. In quanto diritto dell’intera comunità, l’inclusività deve diventare il tema di maggior rilievo nella progettazione architettonica e urbana, al fine di ottenere ambienti versatili e soddisfacenti per il maggior numero possibile di cittadini.

Questi ambienti dovranno essere facilmente fruibili anche da persone con diverse tipologie di disabilità, considerando, in particolare, deficit presenti fin dalla tenera età. Una delle fasi principali dello sviluppo dell’essere umano coincide, infatti, con l’infanzia, ovvero il periodo più importante per la formazione del pensiero cognitivo e relazionale del bambino. Un ambiente progettato per favorire l’inclusività e l’accessibilità dei più piccoli consente l’accrescimento di questi ultimi sia dal punto di vista fisico che, soprattutto, da quello sociale ed emotivo. Tali spazi dovranno rappresentare dei sensori per incrementare la ricettività e la conseguente attività del bambino, diventando così dei contesti stimolanti ed educativi. Tale inclusività trova la sua massima manifestazione nella progettazione dei parchi di gioco inclusivi per i bambini, dove non solo questi ultimi vengono accolti a prescindere dalle differenze fisiche o cognitive, ma anche gli stessi genitori agiscono attivamente. La presenza degli adulti rafforza il rapporto con il figlio e aumenta la possibilità di socializzazione con altri individui, dando vita così a un parco multigenerazionale.

Per leggere l’articolo completo di Giorgia Betto

pubblicato sul n. 3/2022 della rivista Outdoor – living, design, technology:

Il gioco è per tutti

Sorry. No data so far.