Waterfront: le nuove frontiere dell’abitare sostenibile

Il consumo di suolo, l’innalzamento del livello del mare e l’indipendenza energetica sono i temi cruciali attualmente affrontati dai progettisti. In risposta architetti, produttori e centri di ricerca stanno collaborando alla progettazione di case, quartieri e metropoli galleggianti. Queste unità abitative di lusso, immerse nei più svariati contesti paesaggistici, rispettano l’ecosistema acquatico grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili e la gestione dei rifiuti.

Significative sono le parole utilizzate dall’architetto Alfonso Femia inerenti al prototipo per la sua House Boat: “Vivere e abitare l’acqua. Non attraverso una barca che diventa casa, ma una casa che possa dialogare in maniera continua con l’acqua, il mare, le sue variazioni, i suoi valori energetici, …”.

La glass house galleggiante progettata da Femia instaura un rapporto diretto, costante e modulabile con il paesaggio marino attraverso le vetrate a tutta altezza e al sistema continuo di tende mobili richiamanti le vele di una nave. Le scenografiche e maestose colonne della House Boat oltre ad avere una funzione portante scandiscono la forma irregolare della casa. Attorno alle quattro colonne portanti si sviluppa la zavorra in carpenteria metallica sopra la quale si insediano la piattaforma, utilizzata come spazio esterno, e il volume dell’abitazione. La casa galleggiante è coronata da una grande piastra orizzontale di copertura richiamante la linea d’orizzonte.

Per leggere l’articolo completo di Agata Tonetti
pubblicato sul nr. 3/2021 della rivista Outdoor – living, design, technology:

Le nuove frontiere dell’abitare sostenibile

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