Hospitality ad alta tecnologia

Assistenti vocali, IoT, “omnicanalità”, “customer engagement”, Big Data e digital signage: sono solo alcune delle tendenze hi-tech che stanno cambiando radicalmente l’hospitality. Ma niente paura: il settore non perderà il suo volto umano. Anzi

È un matrimonio curioso quello tra l’hospitality, l’automazione e altre branche hi-tech dell’elettronica. Da una parte un’attività legata al dovere antico e sacro dell’accoglienza, alla relazione tra le persone. Dall’altra una tecnologia da alcuni ritenuta, a torto o a ragione, fredda, iper-razionale, quasi disumana. Sorprendentemente, tuttavia, l’incontro tra nature tanto diverse dà vita a un’unione virtuosa nella quale le due parti si completano e si danno man forte: l’hospitality perde un poco di quel carattere artigianale e domestico che aveva fino a non molto tempo fa e viene rivitalizzata, modernizzata e resa più efficiente dalle nuove tecnologie; queste ultime, per quel che le riguarda, vedono certe loro tendenze assolutistiche smussate e addolcite dallo spirito dell’ospitalità e della relazione umana. Ne derivano vantaggi per tutti: innanzitutto per gli ospiti e per gli ospitanti, per i clienti e per i gestori delle strutture che offrono accoglienza; poi anche per le attività medesime, che da questo matrimonio escono rinnovate, migliorate, arricchite.

Per leggere l’articolo completo di Marco Galloni:

Hospitality ad alta tecnologia

 

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